Gli agricoltori bio raccontano le loro esperienze e la passione di chi coltiva la terra e combatte ogni giorno le sfide sempre più insidiose legate al cambiamento climatico

Non possiamo controllare il clima, ma possiamo mitigarne gli effetti scegliendo il modo in cui coltiviamo la terra e ci prendiamo cura di essa. Questo, in sintesi, il messaggio condiviso dagli agricoltori biologici e biodinamici al talk itinerante organizzato nell’ambito del  progetto Being Organic durante la settima edizione della Festa del BIO, dal titolo: “La parola ai testimoni, come affrontiamo la crisi climatica a colpi di bio”. Diverse storie di resilienza e passione, raccontate dai custodi della sostenibilità che hanno scelto l’agricoltura biologica per affrontare le sfide quotidiane di un ecosistema in rapido cambiamento, condizionato da impatti climatici sempre più estremi.

Giuseppe Goio e Stefano Tiraboschi, due produttori di riso che fanno parte del Biodistretto del Riso Piemontese, impegnati da sempre nella valorizzazione di antiche varietà di riso, utilizzano tecniche naturali, come la “pacciamatura verde”, che, insieme all’uso fondamentale della rotazione colturale, aiutano a contrastare gli impatti climatici preservando la fertilità del suolo e dell’ambiente. Altra testimonianzaimportante è stata quella di Jurij Bonomo, fondatore della Società Agricola Cooperativa Cortobio. Jurij ha condiviso l’approccio basato su sostenibilità e innovazione della cooperativa etica e solidale che opera come un gruppo di acquisto che propone cassette di frutta e verdura bio, di stagione e a filiera corta, riducendo gli sprechi e valorizzando anche le imperfezioni per garantire qualità e sostenibilità. Innovazione e passione per l’agricoltura biologica caratterizzano anche il percorso di Paolo Di Francesco, fondatore dello Studio Agronomico SATA, punto di riferimento per le aziende agricole che desiderano crescere nel rispetto dell’ambiente. Di Francesco ha presentato le metodologie all’avanguardia che ha perfezionato per l’analisi del suolo, la gestione ottimale delle colture e il miglioramento delle rese produttive, dimostrando come la sostenibilità sia una leva di sviluppo dell’agricoltura. Creare eccellenze enologiche riducendo l’impatto ambientale, è possibile, lo ha confermato l’esperienza dell’Azienda Vitivinicola Ortelli Desenzano immersa nelle colline moreniche del Lago di Garda. Venti ettari di terreno coltivati con passione da Giuliano Milesi nel rispetto dei cicli naturali e valorizzando il microclima unico del territorio.

Luca Berti nella sua Azienda Agricola La Cartiera dei Benandanti affronta l’emergenza climatica con una strategia a lungo termine, coltivando cereali antichi e ortaggi nel verde dell’appennino tosco-emiliano. L’impegno di Luca si esprime nella valorizzazione di colture dimenticate con un approccio olistico, nel quale l’agricoltura sostenibile e rigenerativa e la creazione di reti locali giocano un ruolo fondamentale per la tutela delle risorse naturali e della biodiversità, elementi fondamentali per preservare la fertilità del suolo e contrastare gli sbalzi climatici.

Un approccio basato su innovazione e resilienza agricola, con pratiche che eliminano l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici per proteggere il suolo e la biodiversità, è quello utilizzato da Andrea Ferrarini, nell’Azienda Agricola Bio Ferrarini. La sua realtà integra tecnologie moderne per gestire in modo efficiente risorse come acqua ed energia a tecniche antiche come la rotazione colturale che contribuisce a mantenere la fertilità del terreno e riduce la necessità di risorse esterne. L’azienda è, inoltre, impegnata a contenere le emissioni di gas serra attraverso l’uso di energia rinnovabile e macchinari a basso impatto ambientale.

Esempio di eccellenza nell’agricoltura sperimentale e sostenibile l’Azienda Agraria Stuard si distingue per un approccio all’avanguardia che punta su nuove tecniche agricole resilienti e su metodi di coltivazione a basso impatto che riducono le emissioni di gas serra e contribuiscono così a mitigare gli effetti ambientali negativi. L’innovazione e l’impegno per l’ambiente sono stati raccontati da Lorenzo Marini, agronomo che si occupa dell’organizzazione e conduzione di prove sperimentali, fanno di questa realtà un punto di riferimento nella salvaguardia della biodiversità.

Nata dalla passione per la natura e la biodiversità di Viola ServiApi Selvatica punta fin dalle origini sull’apicoltura biologica per proteggere le api selvatiche, considerate cruciali per l’ecosistema, ma spesso dimenticate rispetto alle api domestiche. Si distingue per la gestione innovativa e sperimentale, che ne fanno un vero e proprio progetto di tutela dell’ambiente. Api Selvatica risponde alle sfide climatiche con pratiche sostenibili di apicoltura rigenerativa proteggendo la biodiversità e garantendo la resilienza delle api.

Altra voce femminile è stata quella di Carla Zanarini del Bio Orto Zanarini, che produce ortaggi biologici in un’area ricca di biodiversità. L’azienda è infatti impegnata a coltivare in modo sostenibile rispettando il ciclo naturale delle piante e del suolo. La realtà è, inoltre, attiva nella promozione dell’agricoltura biologica locale, partecipando a iniziative volte a sensibilizzare sull’importanza di un’alimentazione sana e sostenibile perché, come afferma Carla Zanarini, le scelte del cibo che portiamo in tavola hanno un impatto significativo sul clima e sull’ambiente.

Nata da un progetto di recupero dei terreni abbandonati, l’Azienda Agricola Ca’ de Cesari, di Matteo Scarpellini è stata l’ultima testimonianza del talk. La tutela e la valorizzazione dei prodotti biologici non trattati e stagionali, nel rispetto dei cicli naturali, è il principio fondamentale di Matteo che grazie a pratiche agricole sostenibili, rispettose dell’ambiente e delle tradizioni locali, promuove la biodiversità migliorando la resilienza delle sue produzioni alle condizioni meteorologiche. Queste esperienze sono state preziose testimonianze di come i cambiamenti climatici possano causare danni diretti ai produttori. Proprio grazie al loro impegno e alla loro dedizione nel portare avanti pratiche sostenibili si possono però mitigare questi fenomeni sempre più frequenti ed impattanti. L’agricoltura biologica si dimostra quindi uno strumento concreto nella lotta al cambiamento climatico.

“La dieta mediterranea sceglie il bio”, i risultati della ricerca scientifica dell’Università Tor Vergata sui benefici di una dieta mediterranea biologica sono sorprendenti

I Bio Tour di Being Organic: alla scoperta del metodo bio dal campo alla tavola, in compagnia di Massimiliano Ossini

‘Giusto prezzo’ e semplificazione burocratica: all’Assemblea dei produttori BIO le richieste per rafforzare il settore

23 settembre 2024, torna l’European Organic Day

Italia tra i leader in Ue: oltre un quinto dei terreni agricoli italiani sono biologici

Il valore dell’agroecologia in chiave socioeconomica, pubblicato uno studio dell’Università Sant’Anna di Pisa e di ISARA di Lione

Uno studio quarantennale del Rodale Institute ha messo a confronto le tecniche dell’agricoltura biologica con quelle convenzionali: scopriamo i risultati.

L’EXPORT UN’OPPORTUNITÀ FONDAMENTALE PER IL BIOLOGICO ITALIANO

Il Bio continua a crescere: presentati i dati EUROSTAT sull’agricoltura biologica in Europa.

Being Organic in EU: on line un nuovo database fotografico gratuito per l’agricoltura biologica